1971, Milano. 1970 Tokio.
Un anno di differenza per due artisti, la prima italiana, il secondo, nonostante il luogo di nascita, tedeschissimo. Linguaggi diversi, ma poi nemmeno tanto, in quanto entrambi influenzati fortemente dall’estetica pop e accomunati da una regola portante per tutto il loro lavoro: la provocazione.
E’ nell’ambito della rassegna “Soltanto un quadro al massimo”, ideata da Ludovico Pratesi e dal direttore dell’Accademia Tedesca di Villa Massimo dr. Joachim Bluher che il confronto tra i due artisti di fa esplicito. Il ciclo espositivo, giunto oramai alla decima edizione, fa dialogare, ma anche amichevolmente scontrare, due opere appartenenti rispettivamente ad un’artista italiano e ad uno tedesco.
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