Naima Morelli

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E’ il Palazzo delle Arti di Napoli ad aprire le porte alla prima mostra monografica in ambito italiano dell’artista croato Svjetlan Junakovic.

Fin dal titolo “Il circo volante di Svjetlan Junakovic”si palesano chiari gli intenti ludici dell’artista, la cui opera è stata sempre caratterizzata da un approccio giocoso alla trasfigurazione della quotidianità. La voglia di libertà lo porta ad uno sconfinamento tra materie tematiche e linguaggi differenti, con una strizzata d’occhio ai grandissimi dell’arte del passato (specialmente quelli più vicini alla sua sensibilità; sono infatti ricorrenti riferimenti alla “danza” di Matisse e alle tematiche circensi di Picasso).
La mostra si può grossomodo suddividere in due parti, distinte per stile e tematiche.

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Continua il sodalizio tra la galleria napoletana Umberto di Marino Arte Contemporanea e l’artista giapponese Satoshi Hirose (cominciato nel 2004 con la personale “Pas au de-là), continua la fusione di linguaggi e culture messe in atto dall’artista come ribellione alla globalizzazione; una fusione creatrice in contrapposizione ad una fusione che appiattisce, confonde, appanna e delude.

Così è tra metafisica e fruizione di un’estetica della leggerezza, che si colloca “Microcosm” l’ultima esposizione di Saroshi Hirose.

“Mi muovo come un viaggiatore, o un vagabondo di cultura, all’interno di culture differenti” dichiara nei suoi Sei memorandum per il prossimo millennio lo stesso artista, indicando in quest’ottica l’arte come spazio astratto privilegiato in cui muoversi liberamente, dove il mix di elementi e culture è permesso. Solo in questa dimensione è possibile concretizzare la tematica che sta più a cuore all’artista: il viaggio attraverso la pluralità.

Viaggio come comunicazione, traduzione e scambio, soprattutto come cambio di prospettiva in un mondo troppo rigidamente predefinito. E’ questo il senso di accostare dettagli apparentemente incongruenti; spezzare la consuetudine, creare nuovi parametri, ampliare i valori umani, catturare la flessibilità stratificata della vita contemporanea e risolvere l’incertezza che relaziona l’individuo al mondo.

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