Naima Morelli

Archive
Tag "Erika Ernawan"

artapart1

The Italian web magazine Art a Part of Cult(ure) has just published my review of SHOUT! Indonesian Contemporary Art at MACRO, Rome (you might remember the preview of the show I posted few weeks ago).
SHOUT! definitely challenges any exoticist idea people can have of contemporary art in Indonesia. It shows a range of extremely original points of view on universal issues, from the most personal expressions to global themes. It has been great to take part in this project and really good fun hanging around with the artists!

Here’s the link to the review

mifagroup

Read More

a1
The new exhibition season in Rome is kicking off with a promising show entitled SHOUT! which will be held in MACRO from September – November 2014 in conjunction with the film festival Asiatica Film Mediale.
The show is curated by Singapore-based curator Santy Saptari and Bryan Collie, director of Melbourne’s MiFA Gallery and features artists Aditya Novali, Andita Purnama, Angki Purbandono Bestrizal Besta, Erika Ernawan, Gatot Pujiarto, Maria Indra Sari, Sigit Santoso, I Gusti Ngrurah Udiatara, Tantin, Yudi Sulisto and Gusmen Heriadi.
Yesterday I sneaked inside the MACRO to take some pictures of the artists setting up the show and have a chat with them. Here’s a preview of what you will see from the 26th of September:

Read More

cassani

I met Marco Cassani in Bali during my reportage about contemporary art in Indonesia. What supposed to be an interview has become a lively chat about Marco’s art, hallucinogenic experiences and, of course, Bali.  A month ago he sent me this mail about his new work that is going to be exhibit at “Imagining Indonesia, Tribute to S.Sudjojono”  on the 23rd of November at Tonyraka Gallery in Bali:

Dear Naima,

How are you?

I am sending you the picture of my new work for the group exhibition
Tribute to Sudjojono at Tonyraka gallery on November, 23rd.

The work, entitled ‘CHANCE Project 2, Tribute to S. Sudjojono’, consists in:

1) a sculptor that represents the Sudjojono head (cement, 140 x 90 x 90 cm)

2) a box (wood, 120 x 70 x 45 cm) with a text (“This sculpture is designed
for people to interact with. The audience is free to do whatever they
want, with or without the tools provided. This is part of an interactive
event between art and its audience. The result of this encounter is a
reflection of the behaviour of the people. As Sudjojono stated Еarth of
Indonesia should reflect the character of the land and its people.”)

Read More

1

A Giacarta non si vede un capello biondo nel raggio di miglia, invece, al Ranch Market Cafè, dove mi sono data appuntamento con Fx Harsono, ci sono diversi occidentali.
Il posto, dal look volutamente rustico/chic, si trova nella zona Kemang, una zona dove si potrebbe anche passeggiare, nei limiti che il termine “passeggiare” assume in una città trafficata come Giacarta.
Mi trovo a queste latitudini per realizzare un reportage sull’Arte Contemporanea Indonesiana.
Il giorno prima, fortemente irritata per via del collegamento internet mal funzionante che mi impediva di mandare una mail di conferma all’artista, avevo scaraventato per aria un piatto di riso nel prestigioso centro commerciale “Grand Indonesia”. Fortunatamente il mio compagno di viaggio, il fotoreporter Lucas Catalano, era corso ad interrompere le mie mani mulinanti e a tapparmi la bocca e spingermi con un calcio in bagno, prima che la polizia musulmana mi mettesse al fresco per un’eccessiva espressione di personalità.
Censori.
Alla fine la mail è passata e l’appuntamento è stato fissato.
Mi sembrava giusto cominciare la mia serie di interviste da uno dei pionieri dell’arte contemporanea indonesiana.

Fx Harsono arriva un po’ trafelato, saluta un suo amico musicista al tavolo vicino e ordina da bere.
Comincia a parlare in maniera concitata, spiegandomi con dovizia di dettagli ogni passaggio della storia indonesiana, senza dare nulla per scontato, dimostrandosi sinceramente intenzionato a diffondere la conoscenza di qualcosa che gli sta molto a cuore. Essendo uno dei portabandiera dell’arte contemporanea indonesiana, mi stupisco quando mi racconta di non essere un artista a tempo pieno, e di lavorare come professore e come graphic designer: “Mi dedico all’arte il sabato e la domenica. So che potrebbe sembrare un compromesso, ma proprio per il fatto che l’arte non costituisce il mio sostentamento posso evitare di farla piegare a compromessi.
Tutto è cominciato nel 1965. Mi è capitato di esporre anche prima, nel ’62 e nel ’63, ma ho cominciato a fare seriamente nel 1965. A quei tempi ero uno studente, ed in undici demmo vita a questo movimento chiamato New Art Movement. Quello è stato il primo momento importante nella mia vita artistica.

Read More