Il 31 maggio inagurerà alla Galleria 291 est a Roma la mostra dei due artisti australiani Kenny Pittock e Georgina Lee, con mia curatela. La mostra è parte della mia ricerca sugli artisti emergenti a Melbourne. Beccatevi il comunicato e una galleria di immagini:
Read MoreThe Italian magazine Art a Part of Cult(ure) has just published my review of Ana Gloria Salvia’s exhibition “Archi_Cuba” at PAN, Naples
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ITA:
Il giovane artista Robberto è recentemente tornato da Los Angeles dove ha esposto nella galleria Madhood Temporary (qui il mio comunicato stampa).
Una settimana fa ci siamo incontrati su sua richiesta al Verano, uno dei cimiteri più belli di Roma – almeno credo, non sono un’esperta in materia – e abbiamo chiacchierato riguardo l’esperienza dell’artista a LA, le opere realizzate lì, il mondo dell’arte americano a confronto con quello italiano e così via.
Sono stata a lungo combattuta sul pubblicare o meno sul mio blog l’audiointervista nella sua interezza. Sebbene mi trovi d’accordo sul disappunto e la disillusione di Robberto riguardo al mondo dell’arte italiano, mi piacerebbe essere comunque portatrice di una visione ottimista.
Nell’intervista però si trovano anche dei momenti di grande afflato e bellezza dove Robberto parla con passione della propria arte e di come, nonostante le difficoltà, non possa rinunciarci. Siccome gli artisti non vanno censurati, sopratutto quelli che si esprimono rispetto ad una condizione condivisa, ecco Robberto in tutta la sua incazzatura.
EN:
Italian emerging artist Robberto is back from Los Angeles where he recently had an exhibition called “Fake Skin” at Madhood Temporary (here my press release).
A week ago he asked me to meet at the Verano, Rome’s biggest and the most beautiful cemetery I suppose – I’m not an expert of cemeteries so I can’t make comparisons- and we had a conversation about his experience in LA, the US art world vs the Italian one, his art and so forth.
Until the last minute I didn’t know if I wanted to post the entire audio record on my blog or not. Robberto turned out to have a very disillusioned and bitter opinion of the Italian art world and, even if I share his concerns, I would rather have an optimistic attitude.
Then I thought about the parts of the interview where he talks about the joy and the inevitability of art making, and I thought that could be very inspiring.
I don’t really feel I should censure artists, so I decided to post the interview, unfortunately available only in Italian.
The Italian magazine Art a Part of Cult(ure) has just published my review of Shi Xinning’s exhibition “Idea or Event” at Primo Marella Gallery, Milan.
Read MoreC’era insomma un tempo dove il garage non era più quel luogo dove parcheggiavi la macchina e stipavi il televisore rotto.
C’era un tempo dove tutto era spartano e vivido. Basico. Come dire, un garage, un gallerista e la centralità dell’arte.
Grossomodo è così che l’arte moderna in Italia si è incamminata verso la contemporaneità.
Erano tempi mitici, dove le gallerie venivano allagate o nelle quali passeggiavano cavalli.
L’unico problema a quei tempi, piuttosto marginale per l’arte contemporanea, era dove parcheggiare l’automobile.
Adesso probabilmente la gente prende meno multe per divieto di sosta, ma quell’atmosfera grunge e sincera sembra essere sparita. Diversamente da altre città europee, a Roma e a Milano le alternative alle immacolate stanze dell’arte contemporanea sono veramente poche.
“L’arte contemporanea italiana è diventata sempre più istituzionalizzata. Non c’è traccia delle esperienze d’avanguardia degli anni sessanta e settanta. Sono sorpreso in particolare dagli artisti più giovani. Sono infatti proprio loro i primi a cercare di entrare in un sistema dell’arte già bello e pronto, e nemmeno si sforzano di immaginare soluzioni alternative. La stessa pratica artistica sembra essere diventata una faccenda secondaria”, afferma l’artista Alessandro Cannistrà.
The Italian magazine Artribune has just published my review of the Bali Bulè exhibition at Museo Archeologico in Naples, featuring artists Bickerton, Ontani and Sciascia.
Read MoreThe Italian web magazine Art a Part of Cult(ure) has just published my interview with the Japanese artist Shohei Takasaki. The interview is part of my reportage about emerging artists in Melbourne.
Here the link to the interview
Read MoreThe Italian web magazine Art a Part of Cult(ure) has just published my review of the Katrien de Blauwer’s exhibition “Where will we hide” at Galleria 291 est, Rome.
Here you are the link to the review
Read MoreWe have seen plenty of celebrations of the sea. The only subject that is as hackneyed as the sea is the sky. And love.
But really, to be innovative is not to talk about a new subject for the first time. To be innovative is to be able of talking about a corny subject in a new, or personal or moving way.
If you are a musician, go ask Ivano Fossati about it. If you are a painter, ask Piero Guccione. If you are a photographer, do what Monitor Gallery did. Go ask Antonio Rovaldi.
The Italian web magazine Art a Part of Cult(ure) just published the interview I had in Melbourne with Edwin Jurriëns, lecturer in Indonesian Studies at Melbourne University. The interview is part of my reportage about contemporary art in Indonesia.
Here you are the link to the interview
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